(Meloni, una romana in America)
Fin dai tempi di Albertone
che faceva lo spaccone,
sotto sotto ogni italiano
si sentiva americano.
Si sentiva un po’ cow boy,
tale e quale a quegli eroi
che sognavan la frontiera:
inseguiva una chimera.
Era un’impresa omerica
fare parte dell’ America:
si sentiva tutelato
nientemen che dalla NATO!
Mamma NATO lo allattava,
dolcemente lo cullava,
carri armati poi schierava
e la pace assicurava.
Poi cos’è cosa non è
tutto passa alfine, ahimè,
e al di fuor di ogni programma
lo abbandona la sua mamma!
E lo lascia in mezzo al guado
gnudo ed allo stato brado:
un crudele voltafaccia ….
con i dazi lo minaccia!
Or l’Italia è ripudiata
da una scelta insensata:
non si premia in verità
obbedienza e fedeltà.
Certo, era molto bello
della NATO il grande ombrello;
con la pioggia o con il vento
NATO era un paravento
E di fronte ad ogni dramma
c’era lei, la grande mamma!
Giorgia resta assai confusa
dalla mossa degli U.S.A.
e s’inventa mille diavoli
per salvare capra e cavoli.
Si dichiara europeista,
ma il suo cuore è trumpista …
Tergiversa come può …
e si chiede:” Ma ‘n do’ vo?”
È l’istinto primordiale,
Trump è l’attrazion fatale.
Alla Giorgia cosa resta?
Il richiam della foresta!
Se la mamma l’abbandona,
se la mamma non è buona …
Giorgia il fascio non tradisce
e alla fine obbedisce.
S’inginocchia e supplicando
or si piega al suo comando.
Trump non mi abbandonare,
io con te voglio restare,
fallo in nome di Benito,
il tuo sosia preferito!
Ma la mamma è assai crudele,
le risponde con il fiele:
Cosa vuoi tu piccoletta?
Levati di mezzo, ho fretta!”
La Meloni tanto grande
alla fin resta in mutande
e l’America e l’Europa
gliele danno con la scopa!
Anna Maria Guideri 26-03-2025